Le parole sono l'adattamento d'una canzone francese diffusa durante il maggio '68. Deandrè l'ha pubblicata qualdhe anno dopo (1973) nell'album "Storia d'un impiegato", quando comunque i fatti e le considerazioni del testo non apparivano legate solo al ricordo, ma anche e soprattutto alla quotidianità.
Anche se il nostro maggio
E se vi siete detti:
"Non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche sutdente!"
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco,
provate pure a credervi assolti,
siete lo stesso coinvolti.
E se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciandoci in buona fede
massacrare sui marciapiede,
anche se ora ve ne fregate,
voi, quella notte, voi c'eravate.
e se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate,
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le verità della televisione,
anche se allora vi siete assolti,
siete lo stesso coinvolti.
e se credete ora
che tutto sia come prima
perchè avete votato ancora
la sicurezza, la discipilina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare,
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti,
siete per sempre coinvolti.