Anonimo l'autore della musica, testo di Antonio Panizza; si tratta di uno dei canti anarchici più conosciuti e ancor oggi eseguiti: un vero "manifesto" dell'anarchismo. Registrato da Luisa Ronchini a Venezia dalla voce di Armando Borghi (1964), ma già presente in diversi canzonieri anarchici (dal 1908), pubblicato per la prima volta nel 1892, questo canto è entrato nel repertorio di Giovanna Marini, che non l'ha però registrato su disco.
Ai gridi ed ai lamenti
di noi, plebe tradita,
la lega dei potenti
si scosse impaurita
e prenci e magistrati
gridaron coi signori
che siam degli arrabbiati,
dei rudi malfattori.
Deh, t'affretta a sorgere,
o sol dell'avvenir,
vivere vogliam liberi,
non vogliam più servir.
Folli non siam nè tristi,
nè bruti, nè birbanti,
ma siam degli anarchisti
pel bene militanti;
al giusto, al ver mirando,
strugger cerchiam gli errori;
perciò ci han messo al bando
col dirci malfattori.
Noi del lavor siam figli
e, col lavor concordi,
sfuggir vogliam gli artigli
dei vil padroni ingordi,
che il pane han trafugato
a noi lavoratori
e poscia han proclamato
che siam dei malfattori.
Natura, comun madre,
a niun nega i suoi frutti
e caste ingorde e ladre
ruban quel che è di tutti.
Che in comun si viva,
si goda e si lavori:
tal è l'aspettativa
ch'abbiam noi malfattori.
Chi sparge l'impostura
avvolto in nera veste,
chi nega la Natura
sfuggiam come la peste.
Sprezziam gli dèi del cielo
e i falsi lor cultori;
del ver squarciamo il velo:
Perciò siam malfattori.
Amor ritiene uniti
gli fqaffetti naturali
e non domanda riti
nè lacci coniugali.
Noi dai profan mercati
distor vogliam gli amori
e sindaci e curati
ci chiamano malfattori.
La Chiesa e lo Stato,
l'ingorda borghesia
contendono al Creato
di libertà la via.
Ma presto i dì verranno
che Papa, Re e signori
coi birri lor cadranno
per man dei malfattori.
Allor vedremo sorgere
il sol dell'avvenir,
in pace potrem vivere
e in libertà gioir.