Scritta nel 1966 in occasione della prima occupazione studentesca dell'università di Roma, in seguito all'assassinio fascista di Paolo Rossi (al centro dell'episodio i futuri protagonisti romani della strategia della tensione e della"strage di Stato"). La canzone divenne la più eseguita nei cortei e nelle manifestazioni del 1968.
Che roba, contessa! Aall'industria di Aldo,
han fatto uno sciopero que quattro ignoranti.
Volevano avere i salari aumentati,
gridavano, pensi, di essere sfruttati.
E quando è arrivata la polizia,
quei pazzi straccioni han cgridato più forte.
Di sangue han sporcato i cortili e le porte:
chissà quanto tempo ci vorrà per pulire
"
Compagni, dai campi e dalle officine,
prendete la falce, portate il martello,
scendete giù in piazza, picchiate con quello,
scendete giù in piazza, affossate il sistema.
Voi gente per bene che pace cercate,
la pace per far quello che voi volete,
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra,
vogliamo vedervi finir sotto terra.
Ma se questo è il prezzo l'abbiamo pagato,
nessuno più al mondo dev'essere sfruttato.
"Sapesse, mia cara, che cosa mi ha detto
un caro parente, dell'occupazione,
che quella gentaglia rinchiusa lì dentro
di libero amore facea professione.
Del resto, mia cara, di che si stupisce?
Anche l'operaio vuole il figlio dottore
E pensi che ambiente che può venir fuori:
non c'è più morale, constessa."
Se il vento fischiava ora fischia più forte,
le idee di rivolta nonn sono mai morte;
se c'è chi lo afferma non state a sentire,
è uno che vuole soltatnot tradire.
Se c'è chi lo afferma, sputategli addosso
La bandiera rossa ha gettato in un fosso.
Voi gete per bene